Il virus SARS-CoV2 ha dei progenitori molto simili a se stesso dal punto di vista molecolare. Tra questi ritroviamo in primo luogo il virus RaTG13, un coronavirus identificato nel 2013 nel pipistrello con il quale condivide circa il 96% di somiglianza genomica (identità).
SARS-CoV2 risulta anche molto simile, sebbene con minore identità di sequenza, con i virus:
- SARS-CoV1, che tra novembre 2002 e luglio 2003 si è diffuso in tutto il mondo provocando oltre 8000 casi e 774 decessi, con un tasso di mortalità del 9-11% circa, trasmissibile da uomo ad uomo;
- MERS-CoV, che nel 2012 fu responsabile di più di 8000 contagi e 800 morti [1-3] (Fig.7).
Mentre SARS-CoV1 si diffuse efficacemente
da un essere umano all'altro, le infezioni da MERS-CoV umane erano generalmente
il risultato di zoonosi indipendenti (trasmissioni da animale a uomo) da
dromedari [4]. Ciò ha limitato la sua diffusione prevalentemente nella
Penisola Arabica.
I coronavirus infettano
un'ampia gamma di animali, e le epidemie umane sopra descritte sono il
risultato di uno o più "salti" da questi serbatoi virali nella
popolazione umana (salto di specie). Si ritiene che SARS-CoV1 sia
arrivato agli umani dai pipistrelli del genere Rhinolophus (a ferro di
cavallo) attraverso la Paguma larvata
(civetta delle palme mascherata) come ospite intermedio; anche la
MERS sembra derivi dai pipistrelli e abbia sfruttato il dromedario come
ospite intermedio [2,3,5].
Per quando riguarda SARS-CoV2, la sua filogenesi ci riporta a RaTG13 del pipistrello
ma è ancora sconosciuto l’ospite intermedio che ha permesso al virus il “salto
di specie” dal pipistrello all’uomo [6-8] (Fig.8).
Diversi studi sostengono che l’ospite intermedio possa
essere il pangolino. Questa ipotesi è da verificare in quanto in Genebank,
database in cui tutti i ricercatori mondiali depositano le sequenze genomiche
di diversi organismi, il genoma del coronavirus del pangolino non è completa
[5].
Trovare l'ospite intermedio di SARS-CoV2 aiuterebbe a:
- prevenire la diffusione dell’epidemia e il verificarsi di una seconda epidemia;
- comprendere meglio le modalità con cui è avvenuto il “salto di specie”.
Fig.8 – Filogenesi di SARS-CoV2. Tratta da GISAID https://www.gisaid.org/ |
Salti di specie e filogenetica
I salti delle specie virali (chiamati anche salti di
ospite) si verificano quando un virus acquisisce la capacità di infettare
e quindi di diffondersi tra gli individui di una nuova specie ospite.
Esempi storici di virus animali che sono saltati nell'uomo, oltre a
SARS-CoV1 e a MERS-CoV, sono HIV, Ebola
e il virus dell'influenza A.
La filogenetica è lo studio
della storia evolutiva di una specie, grazie alla quale si possono
comprendere le relazioni di parentela tra specie diverse attualmente
esistenti e specie esistite in passato. Le tecniche di biologia molecolare
consentono di studiare le sequenze delle molecole e dei genomi,
costituendo un grande vantaggio per la costruzione degli alberi
filogenetici (i diagrammi a rami che evidenziano le relazioni di parentela
tra le specie). I genomi virali possono essere agevolmente confrontati
viste le loro ridotte dimensioni. Una volta isolato un nuovo virus, è
possibile sequenziare (“leggere”) il suo genoma e confrontarlo con quello
di altri virus noti o di nuova identificazione.
Come avviene il salto di specie?
I passaggi coinvolti nei trasferimenti di virus a nuovi ospiti includono:
la generazione di varianti virali per il sopraggiungere di mutazioni, che hanno la capacità di diffondere efficientemente tra individui della nuova specie ospite;
il contatto tra il virus e il nuovo ospite;
l'infezione di un individuo iniziale che porta all'incremento delle particelle virali.
In questi casi possono originarsi focolai devastanti [6].
Bisogna tener conto che i recettori e le proteine virali che ad essi si legano possono interagire solo se le rispettive strutture tridimensionali ”combaciano” alla perfezione, come una chiave nella serratura. L’interazione tra le molecole, quindi, è specifica.
Quando è frequente il contatto tra ospite originario e nuovo ospite può accadere che i virus mutati riescano ad entrare nelle cellule del secondo. Ne consegue che più simili sono i recettori cellulari di specie diverse, meno mutazioni deve accumulare il virus per poter effettuare il salto di specie.
Mutazioni
Durante la replicazione
del genoma (cioè la creazione di copie del materiale genetico) si producono
degli errori, definiti mutazioni. I virus, a differenza delle cellule,
non possiedono dei meccanismi per correggere gli errori e questo porta ad un alto
tasso mutazionale.
Le mutazioni sono eventi
casuali che si trasmettono di generazione in generazione, sommandosi a quelle
nuove. Tracciando le mutazioni, quindi, possiamo ricostruire la filogenesi di
un organismo o un virus.
In questo momento le
sequenze genomiche del virus isolati da persone infette vengono costantemente
aggiunte, da tutto il mondo, in databases scientifici specifici (Genebank).
Utilizzando come sequenza
di riferimento la sequenza ottenuta a Whuan (primo epicentro epidemico), e
confrontando con essa le sequenze dei virus ottenute dai tamponi del resto del
mondo, è possibile osservare la loro correlazione grazie alle mutazioni
accumulate nel tempo dal virus. Tutti i campioni finora sequenziati sono ancora
strettamente correlati (hanno cioè accumulato poche mutazioni), suggerendo un
antenato comune che ha effettuato il salto di specie tra novembre-dicembre 2019
[6,8,9].
REFERENZE
- Zhou P, Yang XL, Wang XG, Hu B, Zhang L, Zhang W, Si HR, Zhu Y, Li B, Huang CL, Chen HD, Chen J, Luo Y, Guo H, Jiang RD, Liu MQ, Chen Y, Shen XR, Wang X, Zheng XS, Zhao K, Chen QJ, Deng F, Liu LL, Yan B, Zhan FX, Wang YY, Xiao GF, Shi ZL. A pneumonia outbreakassociated with a new coronavirus of probablebatorigin. Nature. 2020; 579(7798):270-273. doi: 10.1038/s41586-020-2012-7.
- Liu Z, Xiao X, Wei X, Li J, Yang J, Tan H, Zhu J, Zhang Q, Wu J, Liu L. Composition and divergence of coronavirus spikeproteins and host ACE2 receptors predictpotential intermediate hosts of SARS-CoV-2. J MedVirol. 2020.
- Ashour HM, Elkhatib WF, Rahman MM, Elshabrawy HA. Insights into the Recent 2019 Novel Coronavirus (SARS-CoV-2) in Light of Past Human Coronavirus Outbreaks. Pathogens. 2020; 4;9(3). pii:E186.
- Dudas G, Carvalho LM, Rambaut A, Bedford T. MERS-CoVspilloverat the camel-human interface. Elife. 2018;7. pii: e31257.
- Banerjee A, Misra V, Mossman K. Bats and Coronaviruses. Viruses. 2019; 11(1):41.
- Li C, Yang Y, Ren L. Geneticevolutionanalysis of 2019 novel coronavirus and coronavirus from otherspecies. Infect Genet Evol. 2020;82:104285.
- Parrish CR, Holmes EC, Morens DM, Park EC, Burke DS, Calisher CH, Laughlin CA, Saif LJ, Daszak P. Cross-species virus transmission and the emergence of new epidemic diseases. Microbiol Mol Biol Rev. 2008;72(3):457-70. doi: 10.1128/MMBR.00004-08.
- Phylogeneticanalysis, http://virological.org/t/phylodynamic-analysis-90-genomes-12-feb-2020/356
- Gisaid.Genomicepidemiology of hCoV-19. https://www.gisaid.org/epiflu-applications/next-hcov-19-app/
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