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Centers for Disease Control and
Prevention (CDC) Alissa Eckert, MS; Dan Higgins, MAMS. 2020
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INTRODUZIONE
Nelle ultime settimane
molto è stato scritto e detto a proposito della malattia COVID-19 e sul virus
che ne è la causa, SARS-CoV2.
Purtroppo, spesso si
leggono e sentono inesattezze, false credenze, teorie complottiste e consigli
comportamentali senza alcuna base scientifica. Con eccessiva facilità molti
tendono a condividere messaggi contenenti informazioni di dubbia qualità
scientifica o a fidarsi di questi. Tale preoccupante e dannoso fenomeno deve
essere fermato o, quantomeno, contenuto. Pur comprendendo che ciò possa in
parte essere effetto del panico che ha interessato molti, non si può fare a
meno di osservare che sussiste il concreto rischio di assumere comportamenti
scorretti e potenzialmente pericolosi per se stessi e per la collettività.
L’unico modo per dominare
il panico è la conoscenza, perciò sarebbe opportuno che chi ha un adeguato
bagaglio culturale scientifico partecipi, per quanto possibile, a diffondere
giuste informazioni.
Questo documento è stato elaborato da un gruppo di biologi che credono fortemente nell’importanza dei professionisti sanitari e che questi ultimi, nel loro piccolo, debbano contribuire a divulgare notizie attendibili, scientificamente corrette.
Ci auguriamo che possa essere d'interesse per i navigatori del web e che venga ampiamente condiviso.
Per agevolare la lettura delle singole sezioni del documento e aggiornare le informazioni in esso contenute, abbiamo creato questo blog e produrremo diversi post. Ci piace pensare che questo spazio possa diventare un punto d'incontro anche per il futuro, toccando argomenti scientifici diversi.
COVID19/SARS-CoV2, un'emergenza sanitaria mondiale che tutti dobbiamo comprendere e gestire. La conoscenza come difesa della salute pubblica.pdf
Prima di tutto vorremmo affrontare due questioni.
La prima riguarda
l’importanza di verificare le fonti da cui si traggono le informazioni.
La seconda è un appello
al buonsenso di tutti.
18/03/2020
Dott. Diego Bailetti, PhD, Biologo – Laureato in Biotecnologie Mediche, Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche
Dott.ssa Manuela Tolve, PhD, Biologo – Laureata in Biotecnologie Genomiche, Dottore di Ricerca in Genetica Medica, Specializzando in Patologia e Biochimica Clinica
Dott.ssa Chiara Tuccilli, PhD, Biologo – Laureata in Biotecnologie Mediche, Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche
Dott.ssa Sarassunta Ucci, PhD, Biologo – Laureata in Biotecnologie Genomiche, Dottore di Ricerca in Cardiologia Molecolare e Cellulare
Sui social media corrono
veloci testi, video e file audio contenenti informazioni inesatte o false,
talvolta fatte passare come interventi di professionisti sanitari.
Per questo motivo, ogni
volta che si ricevono o si cercano informazioni è fondamentale verificare
l’attendibilità delle fonti.
Le fonti attendibili in
campo scientifico-sanitario
sono:
▪ le riviste scientifiche accreditate;
▪ i siti e i documenti dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS; in inglese World Health Organization, WHO https://www.who.int/),
degli Istituti Sanitari Nazionali (in Italia ISS, Istituto Superiore di Sanità
https://www.iss.it/), delle Agenzie del Farmaco (in Italia AIFA, Agenzia
Italiana del Farmaco) e delle società scientifiche, nazionali e internazionali,
competenti in ambito bio-medico;
▪ i professionisti sanitari e gli
scienziati con comprovato curriculum vitae et studiorum in ambito
bio-medico.
Cosa fare se si ricevono “catene” sui social media?
Il comportamento
virtuoso è di verificare la fonte. Se la fonte non è citata o è inattendibile,
cestinare il messaggio ed impedirne la diffusione, per il bene di tutta la
comunità.
Un contenuto è attendibile
se è redatto da una delle fonti sopracitate, e corredato dalla bibliografia
scientifica consultata.
Se in un messaggio o
testo, all’inizio o in calce,
•
è
indicato che è stato creato da un generico professionista sanitario, senza
citarne nome e cognome, bisogna diffidarne;
•
sono
indicati nome, cognome e professione, è vivamente consigliato fare una
ricerca sul web e/o nel relativo Albo professionale per verificare che
quella persona esista realmente e che sia chi dice di essere.
UN APPELLO AL BUONSENSO DI TUTTI
Per attuare un
comportamento adeguato al contrasto di una malattia infettiva occorre
comprenderne, almeno per grandi linee, i meccanismi biologici e conoscere le
buone norme igieniche.
Da anni osserviamo che la
cultura scientifica in questo Paese è stata oggetto di demonizzazione favorita
dallo spazio lasciato al sensazionalismo e a ragionamenti spesso troppo
semplicistici, talora anche complottisti. Riteniamo che siano molte le cause
che hanno partecipato a creare la situazione attuale, nella quale ci pare di
ravvisare la perdita del valore e dell’importanza della scienza in una larga
fetta della nostra società. In parte ciò potrebbe essere accaduto perché non
sempre si è concesso tempo, spazio e rispetto alle voci competenti, talvolta
relegandole in un angolo. Ciò non significa che non siamo consapevoli di essere
in parte responsabili per non essere stati capaci di coinvolgere la comunità,
di piantare qualche seme di conoscenza e di avere la pazienza di aspettare che
germogliasse per poi farlo crescere.
Sentiamo l’urgenza, mai
come in questo momento, di contrastare alcune situazioni potenzialmente
pericolose per la salute individuale e pubblica. Auspichiamo che molti colleghi e
professionisti sanitari condividano la nostra esigenza di intervenire affinché
si inverta la tendenza al disinteresse della gran parte della società verso la
conoscenza scientifica.
La nostra speranza è che
il contenuto di questo documento aiuti ad affrontare l’emergenza sanitaria
attuale in modo intelligente e costruttivo, chiarisca alcuni concetti
scientifici, contrasti la diffusione di informazioni scorrette, e dia un’idea
del processo che gli scienziati attuano per giungere ad una risposta.
In ultimo, forse
sembrerà troppo ambizioso, ma ci auguriamo che questo nostro piccolo progetto
costituisca un punto di partenza per rinsaldare il legame di fiducia
reciproca tra la comunità e i professionisti della scienza e della sanità.
Un legame che, mai come in questo momento, dovrebbe essere forte.
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