SARS-CoV2 si trasmette preferenzialmente attraverso goccioline originate dal tratto respiratorio di individui infettati, emesse in particolare con tosse, starnuti e soffiando il naso [3].
Altra via di trasmissione è il contatto diretto di occhi, naso e bocca con mani contaminate.
La contaminazione delle mani
può verificarsi attraverso il contatto con le secrezioni di individui affetti
(compresi se stessi) o toccando una superficie o un oggetto contaminato.
Il virusviene trasmesso da individui sintomatici ma non può essere esclusa la sua trasmissione da individui asintomatici. Quest’ultimo aspetto rafforza la consapevolezza che l’isolamento sia la migliore strategia per rallentare la diffusione del virus [5].
Poiché SARS-CoV2 è un nuovo virus, si sta osservando una situazione in evoluzione e i dati raccolti necessitano di ulteriore conferma. L’aggiornamento continuo dei dati epidemiologici, clinici e sperimentali è fondamentale per comprendere come agire nel futuro prossimo.
Il virusviene trasmesso da individui sintomatici ma non può essere esclusa la sua trasmissione da individui asintomatici. Quest’ultimo aspetto rafforza la consapevolezza che l’isolamento sia la migliore strategia per rallentare la diffusione del virus [5].
Poiché SARS-CoV2 è un nuovo virus, si sta osservando una situazione in evoluzione e i dati raccolti necessitano di ulteriore conferma. L’aggiornamento continuo dei dati epidemiologici, clinici e sperimentali è fondamentale per comprendere come agire nel futuro prossimo.
Ad oggi, i dati
suggeriscono che si tratti di un virus altamente contagioso. Si stima che
l’R0 sia pari a circa 2-2,5. Con R0 si indica il “numero di riproduzione
di base”, ovvero il numero di persone che ogni individuo infetto può
contagiare in una popolazione che non è mai venuta a contatto con il nuovo patogeno [6,7].
Il periodo di incubazione è compreso tra 2 e 7 giorni in media, con la possibilità di arrivare fino a 14 giorni [3,5].
Il periodo di incubazione è compreso tra 2 e 7 giorni in media, con la possibilità di arrivare fino a 14 giorni [3,5].
Dal punto di vista
biologico, le proteine di SARS-CoV2 che ne consentono l’attacco alla cellula
ospite sono le glicoproteine S, le quali si agganciano al
recettore umano ACE2 (angiotensin I converting enzyme 2).
ACE2 si trova sulla superficie di diversi tipi di cellule, tra cui quelle
epiteliali dell’apparato respiratorio [1-4] (Fig.4).
Fig.4 –Interazione
della glicoproteina S di SARS-CoV2 con il recettore umano ACE2.
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QUALI SONO I RISCHI PER LA SALUTE INDIVIDUALE E PUBBLICA?
Esistono diversi rischi:
- sviluppare COVID-19 in forma moderata o severa e necessitare del ricovero in terapia intensiva, con supporto ventilatorio e terapia farmacologica sperimentale;
- sviluppare complicanze di COVID-19 e/o complicanze di patologie preesistenti, peggiorandone la prognosi anche con possibile esito infausto;
- collasso dei sistemi sanitari, che potrebbero non riuscire a fronteggiare l’emergenza.
Inoltre, la dichiarazione,
da parte dell’OMS, dello stato di pandemia (11 marzo 2020) pone il serio
rischio che l’infezione si diffonda nei Paesi più poveri del mondo. In questi
ultimi è più probabile che si creino sacche o serbatoi per la diffusione
costante del virus, dovute alla grossa disparità in termini di efficienza dei
sistemi sanitari, che comporterebbe un maggior costo in termini di vite umane.
Focolaio epidemico
All’interno di una regione
ben circoscritta, vi è un focolaio epidemico quando una malattia infettiva
determina l’aumento del numero di casi di contagio rispetto a quanto atteso.
Epidemia
Si parla di epidemia
quando la diffusione di un patogeno e della malattia infettiva da esso
provocata avviene rapidamente all’interno di una popolazione, localizzata in un
certo territorio, in modo limitato nel tempo.
Pandemia
La pandemia si ha quando l’epidemia è contemporaneamente presente in vaste aree del mondo, diffondendosi nella maggior parte della popolazione, e non può più essere messa in relazione con il focolaio originario della nuova malattia.
Per comprendere meglio
i rischi è opportuno sottolineare che:
- trattandosi di un nuovo virus, la specie umana non ha avuto occasione di sviluppare anticorpi e memoria immunologica per contrastare l’infezione;
- esiste una fetta di popolazione che non possiede un sistema immunitario efficiente, condizione nota come immunodeficienza, che può complicare un quadro clinico preesistente all’infezione. Gli individui più fragili sono gli anziani, chi è affetto da patologie croniche (comprendendo anche i malati oncologici), chi ha subito un trapianto e chi assume alcuni farmaci. Per COVID-19, particolarmente a rischio sono le persone affette da patologia cardiovascolare, malattie respiratorie croniche, diabete e cancro [4];
- nel nostro Paese la piramide demografica è rovesciata, perciò abbiamo una larga fetta della popolazione a rischio di sviluppare forme severe della malattia e complicanze;
- il virus causa una nuova malattia per la quale ancora non si dispone né di una terapia specifica né di un vaccino che consenta di ottenere «l’immunità di gregge».
SISTEMA IMMUNITARIO E NUOVI PATOGENI
Come funziona la risposta immunitaria.
La maggior parte dei sintomi delle malattie infettive, come COVID-19, sono scatenati da una risposta di tipo non specifico, chiamata immunità innata, dell’organismo nei confronti del patogeno. L’immunità innata è la prima linea difensiva contro un elemento estraneo.
La seconda linea difensiva
è costituita dall’ immunità acquisita, che viene innescata
dall’immunità innata durante la prima infezione e produce la memoria
immunologica. Quest’ultima consiste nella produzione di anticorpi e
nella memorizzazione del patogeno da parte di tipi diversi di globuli bianchi
(linfociti B e T).
Al secondo incontro con il
patogeno, la memoria immunologica produce una risposta razionale e mirata alla
sua eliminazione, riducendo anche le manifestazioni cliniche.
Nel caso di COVID-19, i
sintomi sono prevalentemente di tipo respiratorio poiché il sistema immunitario
«combatte» proprio nell’apparato respiratorio, nelle cui cellule si annida
SARS-CoV2.
Per le malattie infettive,
generalmente, una modalità di protezione è offerta dall’immunità di
gregge: quando la maggior parte degli individui di in una popolazione
sviluppa immunità permanente contro un patogeno, questo ha scarse possibilità
di circolare nella popolazione e, quindi, anche di raggiungere gli individui
più fragili.
Nel caso di SARS-CoV2, è prematuro esprimersi sulla possibilità che si sviluppi l’immunità permanente e che abbia luogo “l’immunità di gregge”. Per altri patogeni, infatti, può accadere che non si produca memoria immunologica e che ci sia una recidiva dell’infezione [8]. Perciò non possiamo essere certi che, una volta contratta, l’infezione da SARS-CoV2 non possa ripetersi.
Nel caso di SARS-CoV2, è prematuro esprimersi sulla possibilità che si sviluppi l’immunità permanente e che abbia luogo “l’immunità di gregge”. Per altri patogeni, infatti, può accadere che non si produca memoria immunologica e che ci sia una recidiva dell’infezione [8]. Perciò non possiamo essere certi che, una volta contratta, l’infezione da SARS-CoV2 non possa ripetersi.
L’unico modo che la
scienza ha per dare una risposta è osservare la situazione in un congruo numero
di individui in un arco di tempo sufficientemente lungo.
ESISTE UN MODO PER RIDURRE I RISCHI?
Il modo migliore per ridurre notevolmente tutti i rischi è contenere la diffusione del virus.
Rallentare il contagio
nella popolazione equivale a posticipare la manifestazione di casi positivi,
guadagnando tempo, spazio ed energia per gestire i malati attuali e per
processare i campioni che arrivano nei laboratori per la diagnosi molecolare (Fig.5).
Per garantire un
trattamento sanitario adeguato, i medici devono poter valutare le condizioni
cliniche dei pazienti e richiedere esami di laboratorio utili alla diagnosi
così come quelli utili a inquadrare la condizione di salute del paziente; i
biologi e i tecnici di laboratorio devono processare i campioni ed effettuare
tutte le analisi con la massima accuratezza e precisione, per garantire che al
medico arrivi un risultato affidabile sul quale basare diagnosi e terapia.
Solo attuando delle misure
contenitive stringenti si riduce il rischio di non ricevere l’adeguato livello
di assistenza sanitaria. Ricordiamo, inoltre, che accanto a questa situazione
di emergenza, il sistema sanitario deve continuare ad affrontare le situazioni
ordinarie.
QUALI MISURE PER
CONTRASTARE LA DIFFUSIONE DI SARS-COV2?
Per contrastare
l’ulteriore diffusione del virus è necessaria una notevole limitazione degli
spostamenti e dei contatti interpersonali, l’isolamento dei casi sospetti e,
ovviamente, di quelli accertati [3].
È importantissimo
rispettare le norme del DPCM 9 marzo 2020 recante le nuove misure per il
contenimento e il contrasto del diffondersi del virus SARS-CoV2 sull'intero
territorio nazionale (cosiddetto Decreto #IoRestoaCasa) [9,10].
E’ dunque opportuno:
- evitare situazioni di affollamento, anche in piccoli gruppi;
- mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro tra gli individui;
- uscire di casa solo per effettiva necessità e giustificato motivo;
- non entrare in contatto con persone malate;
- lavare accuratamente le mani con acqua e sapone, non toccarsi occhi, naso e bocca;
- utilizzare fazzoletti monouso per coprire bocca e naso quando si tossisce e starnutisce, buttandoli poi immediatamente in una pattumiera con coperchio; se non si ha a disposizione un fazzoletto monouso, occorre coprire naso e bocca con l’interno del gomito;
- gli individui sospetti o certi di aver contratto l’infezione dovrebbero indossare le opportune mascherine, avendo cura di maneggiarle e indossarle correttamente;
- disinfettare superfici e oggetti potenzialmente contaminati poiché è ancora in fase di studio il tempo di permanenza del virus in forma attiva sulle superfici.
L’utilizzo delle
mascherine
Le mascherine sono un dispositivo di protezione individuale (DPI) e vanno indossate soprattutto in situazioni di rischio, come nel caso del personale sanitario, degli individui sospetti o certi di aver contratto l’infezione, di coloro che assistono persone ammalate o per cui esiste il sospetto di infezione [11].
Le mascherine sono un dispositivo di protezione individuale (DPI) e vanno indossate soprattutto in situazioni di rischio, come nel caso del personale sanitario, degli individui sospetti o certi di aver contratto l’infezione, di coloro che assistono persone ammalate o per cui esiste il sospetto di infezione [11].
Le mascherine che offrono
l’adeguato livello di protezione sono le N95, dotate di filtro [3]. Quelle chirurgiche,
invece, non aderendo perfettamente al viso, possono lasciar passare le
goccioline respiratorie più piccole che si muovono in modo rapido e poco
prevedibile. Inoltre si bagnano molto rapidamente con le normali secrezioni
respiratorie, rendendosi meno sicure [3].
Le mascherine devono
essere utilizzate sempre in modo corretto:
▪ prima di indossarle è necessario lavare
accuratamente le mani con acqua e sapone o con soluzioni disinfettanti;
▪ devono coprire completamente naso, bocca e
mento, aderendo al viso in ogni sua parte;
▪ durante l’utilizzo, non bisogna mai toccarle e vanno indossate e rimosse sempre
dagli appositi lacci;
▪ devono essere sostituite regolarmente
per garantire la protezione. Quelle con filtro, ad esempio, vanno sostituite
mediamente ogni 5-8 ore (in base alla tipologia di filtro);
▪ una volta rimosse, devono essere
immediatamente buttate in un contenitore chiuso e bisogna lavare accuratamente
le mani [11].
REFERENZE
- Zhou P, Yang XL, Wang XG, Hu B, Zhang L, Zhang W, Si HR, Zhu Y, Li B, Huang CL, Chen HD, Chen J, Luo Y, Guo H, Jiang RD, Liu MQ, Chen Y, Shen XR, Wang X, Zheng XS, Zhao K, Chen QJ, Deng F, Liu LL, Yan B, Zhan FX, Wang YY, Xiao GF, Shi ZL. A pneumonia outbreak associated with a new coronavirus of probable bat origin. Nature. 2020; 579(7798):270-273. doi: 10.1038/s41586-020-2012-7.
- Liu Z, Xiao X, Wei X, Li J, Yang J, Tan H, Zhu J, Zhang Q, Wu J, Liu L. Composition and divergence of coronavirus spike proteins and host ACE2 receptors predict potential intermediate hosts of SARS-CoV-2. J Med Virol. 2020.
- Ashour HM, Elkhatib WF, Rahman MM, Elshabrawy HA. Insights into the Recent 2019 Novel Coronavirus (SARS-CoV-2) in Light of Past Human Coronavirus Outbreaks. Pathogens. 2020; 4;9(3). pii:E186.
- Fisher D, Heymann D. Q&A: The novel coronavirus outbreak causing COVID-19. BMC Med. 2020;18(1):57.
- Cascella M, Rajnik M, Cuomo A, Dulebohn SC, Di Napoli R. Features, Evaluation and Treatment Coronavirus (COVID-19). Treasure Island (FL): StatPearls Publishing. 2020.
- Istituto Superiore di Sanità. Focolaio internazionale di infezione da nuovo coronavirus SARS-CoV-2 https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2
- Zhang S, Diao M, Yu W, Pei L, Lin Z, Chen D. Estimation of the reproductive number of novel coronavirus (COVID-19) and the probable outbreak size on the Diamond Princess cruise ship: A data-driven analysis. Int J Infect Dis. 2020;93:201-204.
- Longo DL, Fauci AS, Kasper DL, Hauser SL, Jameson J, Loscalzo J. eds. Harrison's Principles of Internal Medicine, 18e. Capitolo 177, Medical Virology. New York, NY: McGraw-Hill; 2012.
- Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Presidente Conte firma il Dpcm 9 marzo 2020. http://www.governo.it/it/articolo/firmato-il-dpcm-9-marzo-2020/14276
- Presidenza del Consiglio dei Ministri. Decreto #IoRestoaCasa, domande frequenti sulle misure adottate dal Governo. http://www.governo.it/it/articolo/decreto-iorestoacasa-domande-frequenti-sulle-misure-adottate-dal-governo/14278
- World Health Organization, WHO. Coronavirus disease (COVID-19) advice for the public: When and how to use masks. https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/advice-for-public/when-and-how-to-use-masks.
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